venerdì 28 agosto 2009

Il cuore rosso dell'Arizona

Tutti credo abbiano sognato di vedere il Grand Canyon. Sarà perchè i film, la televisione, i libri ce lo propongono come modello di bellezza, di immensità, e dell'instancabile opera artistica della natura, che ha inciso definitivamente tra le rocce rosse dell'Arizona un chiaro messaggio: non sfidatemi, uomini...
Io ci sono stata nell'Agosto 2005. Si si, davvero... ci sono stata!!! Devo ripetermelo ogni tanto, e devo tornare a guardare le foto... perchè il Grand Canyon è così immenso e surreale che disorienta... e si fa fatica a distinguere l'esperienza reale da quella onirica...
Eppure il mio sguardo ha navigato lungo i bordi del canyon, da nord a sud... ha seguito la linea sinuosa del Colorado... ha giocato con la luce del sole sull'arenaria scavata dall'acqua e dal vento... Ma ancora oggi, se riguardo le foto, le foto che ho scattato io stessa, faccio fatica a credere di essere stata lì.

Oggi, dopo quattro anni, sto già pensando di tornarci... Restare lì un pò di tempo in più... Per potermi ancora sedere sul tetto del mondo e guardare un pò meglio, più a lungo dentro quella profonda immensità. Per sentirmi ancora una volta persa, piccola, indifesa... eppure avvolta nella maestosità di quasi cinquemila chilometri quadrati di emozione. Per scendere e sedermi laggiù, sul fondo del canyon ed, in silenzio, ascoltare la totale assenza di rumore. Per regalare di nuovo ai miei occhi (ed alla mia fotocamera) tutte le sfumature di colore che nascono dalla continua danza della luce sulle pietre consumate. Per navigare tra le rapide del Colorado, e sentire sotto le mie mani il flusso pulsante di quella vena di acqua che scorre nel cuore rosso dell'Arizona. 

2 commenti:

  1. Grazie mille Antonio... Spero che la descrizione aiuti a suggerire la grande emozione che ho provato a star lì....

    Sempre bello ritrovarti tra le mie pagine disseminate nel web!!!!

    Un abbraccio!

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